Beati coloro che lo accolgono

Beati dunque coloro che hanno accolto il Cristo, venuto come luce nelle tenebre, perché si sono trasformati in figli della luce e del giorno. Beati quelli che nella loro vita si sono rivestiti della sua luce, perché hanno già indossato la veste per le nozze; non avranno i piedi e le mani legate per essere gettati nel fuoco eterno.
Beati quelli che hanno contemplato Cristo stesso nel corpo, ma più beati quelli che l’hanno visto nell’intelligenza e nello Spirito, perché non vedranno la morte in eterno…»

(Simone il nuovo teologo, Etica, 10, SC 129. 315s)

E dunque, poiché la natura stessa ci fa conoscere che giunge il Natale del Signore, facciamo anche noi ciò che essa è solita fare: cioè, come la natura incomincia a dilatare i suoi giorni, così anche noi dilatiamo la nostra giustizia; come dell’allungarsi dei giorni godono insieme i poveri e i ricchi, così possano i pellegrini e gli indigenti godere insieme della nostra liberalità; come il mondo raccorcia le sue notti, così noi dobbiamo amputare la notte della nostra avarizia.
E come pure, nel tempo invernale, i semi si nutrono quando ai tiepidi raggi del sole il gelo dei campi si scioglie, così si sciolga ai caldi raggi del Salvatore la durezza dei nostri cuori e incomincino a mettere radici i semi della giustizia!

Massimo di Torino, Sermone 61a,1