Dio ci vuole felici

Dio ci vuole felici! Non ci invita mai a restare passivi, ma ci suggerisce di essere creatori. La nostra vita non è sottomessa alle sorti della fatalità o del destino. No:essa prende senso quando diventa risposta viva alla chiamata di Dio. Perché una vita sia bella non è indispensabile avere capacità o possibilità straordinarie: ciò che rende felici è l’umile donodi sé.

Quando la semplicità è profondamente legata alla bontà del cuore, anche la persona più debole può creare speranza intorno a sé.

E’ lo spirito santo colui che, con la sua misteriosa presenza, cambia i nostri cuori, in modo rapido per alcuni e impercettibile  per altri. Noi siamo chiamati al dono di noi stessi, ma siamo pieni di resistenze interiori. Il Cristo le capisce. Superandole, gli diamo prova del nostro amore. Dio dona soltanto amore e la sofferenza non viene mai da lui. Ma condivide la pena di chi è nella prova e ci rende capaci di consolare quanti soffrono. Dio non ritira mai la sua presenza. Anche se la nostra preghiera è solo un povero sospiro, dio ci ascolta.

Quando i cristiani vivono in semplicità e in bontà e sono attenti a scoprire la bellezza profonda dell’animo umano, sanno costruire comunione e diventano cercatori di pace in ogni parte della terra.

Lettera  2001 di Taizé

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