Bolla di solitudine
La nostra epoca è una gigantesca bolla di solitudine
Un agguato di vite stanche,
Trascinate al loro epilogo...
Con la consunzione della vecchiaia
Si riacutizza il male morale
L’istinto demoniaco dell’animale umano alla deriva
Torna a prevalere.
Ci si chiede perché Dio,
Nel suo imperscrutabile disegno,
Abbia lasciato in vita Lucifero.
Ma la vita, pur nella stanchezza
E perfino nella follia della sua estrema stagione,
Non è un cieco carcere, finché esisterà l’infinito.
Perché l’infinito è la faccia di Dio,
Di Colui che non condanna le nostre povere passioni,
Di Colui che anzi redime queste stesse passioni.
Alda Merini da l’anima innamorata